Adriano Virgili

Il “Vangelo della Moglie di Gesù”. Anatomia di un falso e la forza dell’autocorrezione accademica

Il “Vangelo della Moglie di Gesù”. Anatomia di un falso e la forza dell’autocorrezione accademica

Nel mondo accademico, poche figure hanno raggiunto le vette vertiginose di Karen L. King per poi precipitare in un abisso altrettanto profondo. La sua storia non è semplicemente la cronaca di un errore individuale, ma un potente paradigma che illumina la natura stessa della ricerca scientifica, i suoi rigorosi meccanismi di controllo e la spietata, ma necessaria, auto-correzione a cui è sottoposta. Prima della controversia che avrebbe ridefinito la sua eredità, King non era una studiosa marginale; era un’icona, un pilastro dell’establishment accademico globale. Nel 2009, divenne la prima donna a essere nominata Hollis Professor of Divinity alla Harvard Divinity School, la più antica cattedra accademica degli Stati Uniti, istituita nel 1721. Questa nomina, che seguiva un periodo come Winn Professor of Ecclesiastical History, la collocava al culmine del prestigio intellettuale, una posizione consolidata da un dottorato di ricerca alla Brown University e da una serie di prestigiosi riconoscimenti e borse di studio da istituzioni come la Luce Foundation, la Ford Foundation e il National Endowment for the Humanities. La sua specializzazione era la storia del cristianesimo primitivo, ma con un’angolazione assai particolare: il suo lavoro si concentrava sui testi apocrifi scoperti in Egitto, come la biblioteca di Nag Hammadi, e mirava a recuperare le prospettive storicamente emarginate, in particolare il ruolo delle donne, le immagini del divino femminile e la complessa dinamica tra ortodossia ed eresia. È proprio in questo contesto che si annida la tragedia quasi shakespeariana della sua caduta. Il suo altissimo status non solo amplificò a dismisura l’eco della sua presunta scoperta, ma rese il suo successivo smascheramento un caso di studio perfetto sulla forza del sistema accademico. Se persino la Hollis Professor di Harvard può essere messa in discussione e corretta dalla comunità scientifica, significa che il sistema di controllo, sebbene a volte lento, funziona, e che l’autorità della prova supera inesorabilmente l’autorità della persona. Continue reading →

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Evadere dalla prigione cosmica: una guida magistrale allo gnosticismo

Evadere dalla prigione cosmica: una guida magistrale allo gnosticismo

Lo gnosticismo non è semplicemente un capitolo della storia delle religioni; è un labirinto intellettuale, un enigma spirituale che ha sfidato per secoli la comprensione di teologi, filosofi e storici. Fenomeno sfuggente, proteiforme e deliberatamente esoterico, esso si presenta come una delle correnti di pensiero più complesse e affascinanti emerse dal crogiolo culturale della tarda antichità. Navigare le sue mitologie intricate, le sue teologie radicali e la sua storia frammentaria richiede una guida non solo esperta, ma anche dotata di una rara chiarezza espositiva. È proprio in questo contesto che il volume di Augusto Cosentino, Prigionieri del Cosmo: Un profilo storico e tipologico dello gnosticismo, edito da Phronesis nel 2023, si impone come un’opera di riferimento, un contributo tanto prezioso quanto necessario nel panorama editoriale italiano. Il grande merito del libro, e la tesi centrale di questa analisi, risiede nel suo duplice, straordinario valore: da un lato, esso rappresenta una sintesi accademica rigorosa, aggiornata e densa, capace di dialogare con gli specialisti del settore; dall’altro, costituisce una magistrale opera di alta divulgazione, che offre al lettore colto ma non specialista gli strumenti per comprendere una delle più elusive avventure spirituali della civiltà occidentale.   Continue reading →

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Israele storico, Israele biblico: un’analisi di “Historical and Biblical Israel” di Reinhard G. Kratz

Israele storico, Israele biblico: un’analisi di “Historical and Biblical Israel” di Reinhard G. Kratz

Il volume Historical & Biblical Israel: The History, Tradition, and Archives of Israel and Judah, pubblicato nel 2015 dalla Oxford University Press, rappresenta una sintesi magistrale del lavoro di Reinhard G. Kratz, professore di Antico Testamento presso l’Università di Göttingen. L’opera, una versione inglese rivista e ampliata di un precedente testo tedesco del 2013, si colloca saldamente nella tradizione storico-critica della “scuola di Göttingen”, che affonda le sue radici nel lavoro pionieristico di figure come Julius Wellhausen. La ricerca di Kratz è nota per il suo approccio rigoroso alla storia letteraria e redazionale dell’Antico Testamento, un metodo che trova in questo volume la sua espressione più completa e accessibile. Continue reading →

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Origine ed evoluzione del nome “Palestina”: un’analisi storico-filologica

Origine ed evoluzione del nome “Palestina”: un’analisi storico-filologica

Il nome “Palestina” è oggi carico di connotazioni politiche e identitarie, ma la sua storia è un complesso percorso filologico, geografico e amministrativo che si estende per oltre tre millenni. Questo articolo si propone di tracciare tale percorso in modo rigoroso e documentato, distinguendo tra l’uso etnico, geografico e politico del termine nelle diverse epoche storiche. L’analisi si baserà su un esame critico delle fonti testuali, archeologiche e amministrative, al fine di ricostruire le trasformazioni semantiche e le continuità nominali che hanno caratterizzato questo toponimo. Si argomenterà che il nome “Palestina” ha subito una trasformazione fondamentale: nato come etnonimo per un popolo specifico (i peleset/filistei) in un’area geografica ristretta (la piana costiera meridionale), si è evoluto in un toponimo generico per una regione più vasta nell’uso greco, per poi essere istituzionalizzato come nome amministrativo ufficiale dai romani. Questa designazione ufficiale è stata mantenuta dalle successive amministrazioni (bizantina e islamica), fino a diventare, nel XX secolo, il nome di un’entità politica definita con confini precisi. L’analisi seguirà un ordine cronologico, evitando di proiettare retroattivamente concetti moderni di nazione o stato su entità antiche e contestualizzando ogni uso del nome nel suo specifico orizzonte storico. Continue reading →

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Una storia di YHWH: traduzione culturale e ricezione sovversiva nella storia israelitica. Un’analisi del volume di Shawn W. Flynn

Una storia di YHWH: traduzione culturale e ricezione sovversiva nella storia israelitica. Un’analisi del volume di Shawn W. Flynn

Tracciare una narrazione delle trasformazioni di YHWH

Nel panorama degli studi biblici e storico-religiosi, l’indagine sulle origini e l’evoluzione della divinità israelitica, YHWH, rappresenta un campo di ricerca perennemente fertile e dibattuto. In questo contesto si inserisce il volume di Shawn W. Flynn, A Story of YHWH: Cultural Translation and Subversive Reception in Israelite History (Routledge, 2020), un’opera che si propone di tracciare una narrazione diacronica dello yahwismo dall’Età del Ferro fino al periodo persiano. L’autore, professore associato di Bibbia Ebraica presso il St. Joseph’s College dell’Università di Alberta, si colloca nel solco di studi fondamentali come Yahweh and the Gods and Goddesses of Canaan di John Day e L’invenzione di Dio di Thomas Römer, ma ambisce a offrire una prospettiva metodologica distintiva. Continue reading →

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Paolo ritrovato: l’ebraicità radicale e la salvezza inclusiva in “Paolo di Tarso, un ebreo del suo tempo” di Boccaccini e Mariotti

Paolo ritrovato: l’ebraicità radicale e la salvezza inclusiva in “Paolo di Tarso, un ebreo del suo tempo” di Boccaccini e Mariotti

Un’opera-ponte nel panorama degli studi paolini

Nel campo vasto e spesso conteso degli studi paolini, emergono periodicamente opere capaci non solo di presentare tesi innovative, ma anche di sintetizzare decenni di ricerca, rendendoli accessibili a un pubblico più vasto e segnando un punto di non ritorno nel dibattito. Paolo di Tarso, un ebreo del suo tempo, il volume scritto a quattro mani da Gabriele Boccaccini e Giulio Mariotti ed edito dall’editore Carrocci di Roma nel 2025, si colloca a pieno titolo in questa categoria. L’opera si presenta come un contributo fondamentale, un vero e proprio ponte tra le più recenti e rivoluzionarie prospettive accademiche internazionali e il panorama degli studi italiani, spesso più cauto nell’accogliere i mutamenti di paradigma (p. 30). La collaborazione stessa tra Boccaccini, studioso di fama mondiale del giudaismo del Secondo Tempio e fondatore dell’Enoch Seminar, e Mariotti, giovane e brillante ricercatore, simboleggia una continuità e una vitalità intellettuale che attraversa le generazioni, portando a compimento un percorso di ricerca frutto di anni di impegno ed entusiasmo (p. 35). Continue reading →

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