Un breve analisi di “Between Yahwism and Judaism” di Yonatan Adler

Un breve analisi di “Between Yahwism and Judaism” di Yonatan Adler

l volume di Yonatan Adler, Between Yahwism and Judaism: Judean Cult and Culture during the Early Hellenistic Period (332-175 BCE), edito dalla CUP nel 2025, si configura non semplicemente come un’aggiunta al corpus di studi sul giudaismo antico, ma come una radicale e meticolosa ricalibratura delle sue origini. L’opera si immerge in un’epoca deliberatamente circoscritta e storicamente nebulosa – quella che va dalla conquista della Giudea da parte di Alessandro Magno fino alla vigilia della crisi maccabaica – per porre una domanda fondamentale che ne costituisce il cuore pulsante: questo periodo rappresenta una fase di sostanziale continuità con lo “yahwismo” dell’epoca persiana, o segna piuttosto una rottura decisiva, l’alba di un “giudaismo” nascente, con le caratteristiche che gli attribuiremo in seguito? La risposta di Adler, articolata attraverso un’analisi quasi forense delle fonti disponibili, è tanto netta quanto provocatoria: il periodo ellenistico antico è un’era di marcata e inequivocabile continuità culturale e religiosa con il passato. La grande frattura, il momento genetico del giudaismo normativo – un sistema religioso fondato sull’osservanza diffusa e socialmente vincolante della Torah, caratterizzato da un monoteismo esclusivista e da un culto rigidamente centralizzato attorno al Tempio di Gerusalemme – non si colloca qui, ma avverrà solo più tardi, come diretta conseguenza della rivolta maccabaica e della successiva instaurazione del regno degli Asmonei a metà del II secolo a.C. Continue reading →

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Oltre il fatto e la finzione: la storiografia mitica dei vangeli in M. David Litwa

Oltre il fatto e la finzione: la storiografia mitica dei vangeli in M. David Litwa

Nel panorama contemporaneo degli studi neotestamentari, poche questioni sono tanto dibattute quanto la definizione del genere letterario dei vangeli. La risposta a questa domanda non è un mero esercizio di classificazione accademica; essa determina le nostre aspettative di lettori, modella le nostre strategie interpretative e, in ultima analisi, definisce la natura stessa della “verità” che questi testi intendono comunicare. In questo campo denso e talvolta polarizzato, il volume di  M. David Litwa, Come i vangeli divennero storia. Gesù e i miti mediterranei (Paideia, Torino 2023; titolo originale: How the Gospels Became History. Jesus and Mediterranean Myths, Yale University Press, 2019), si inserisce con una tesi tanto erudita quanto provocatoria. Litwa sostiene che gli evangelisti non scrissero né storia né mito nel senso moderno di questi termini. Essi, piuttosto, attinsero a un vasto repertorio di modelli narrativi e convenzioni retoriche del mondo mediterraneo per comporre quella che l’autore definisce “storiografia mitica”: narrazioni il cui contenuto è fondamentalmente mitico, ma la cui forma è deliberatamente modellata su quella della storiografia (historia) per massimizzarne la plausibilità e l’efficacia persuasiva presso il pubblico antico. L’argomentazione centrale del libro è che gli evangelisti scelsero il genere con il più alto “capitale simbolico” legato alla verità per raccontare storie che, per la loro natura prodigiosa, avrebbero potuto altrimenti essere liquidate come favole.    Continue reading →

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Una storia di Israele tra fede e filologia: analisi critica di “Ancient Israel’s History: An Introduction to Issues and Sources”

Una storia di Israele tra fede e filologia: analisi critica di “Ancient Israel’s History: An Introduction to Issues and Sources”

L’opera e il suo posizionamento nel dibattito storiografico

Nel panorama accademico dedicato alla storia dell’antico Israele, un campo di studi notoriamente complesso e attraversato da profonde divisioni metodologiche, il volume curato da Bill T. Arnold e Richard S. Hess, Ancient Israel’s History: An Introduction to Issues and Sources, pubblicato da Baker Academic nel 2014, si presenta come un contributo di taglio nettamente “conservatore” nell’attuale panorama degli studi biblici. L’opera, frutto della collaborazione di un nutrito gruppo di specialisti, si prefigge l’ambizioso obiettivo di fornire uno “stato attuale della ricerca sulle questioni relative alla storia dell’antico Israele”. Nella prefazione, i curatori esplicitano il loro impegno metodologico: evitare posizioni estreme, scegliendo di “non assumere né una posizione negativa nei confronti della letteratura biblica né una ingenua e fideistica su questioni difficili”. L’intento è quello di offrire un manuale che “valorizza il contributo storico della Bibbia senza trascurare le questioni critiche e le sfide” che emergono da un’analisi rigorosa delle fonti. Continue reading →

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Oltre i testi: un ritratto archeologico dell’antico Israele e Giuda di William G. Dever

Oltre i testi: un ritratto archeologico dell’antico Israele e Giuda di William G. Dever

Una nuova storiografia a partire dalle “cose”

L’opera monumentale di William G. Dever, Beyond the Texts: An Archaeological Portrait of Ancient Israel and Judah, pubblicata da SBL Press nel 2017 rappresenta il culmine di una carriera sessantennale dedicata a ridefinire il rapporto tra archeologia e studi biblici. Il libro si propone come un manuale per studiosi della Bibbia, storici del Vicino Oriente antico e non specialisti, con l’obiettivo di tracciare una storia dell’antichi regni di Israele e Giuda che non sia una mera parafrasi delle narrazioni bibliche, ma un “ritratto archeologico” fondato sull’evidenza materiale. Continue reading →

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Emilio Salgari. Il capitano immobile tra sventura e gloria imperitura

Emilio Salgari. Il capitano immobile tra sventura e gloria imperitura

Un vinto che non si è mai arreso

La mattina del 25 aprile 1911, Emilio Salgari uscì dalla sua casa di Torino, prese il tram come ogni giorno e si diresse verso le colline della Val San Martino. Con sé non portava la penna, l’inseparabile strumento che per trent’anni aveva dato vita a mondi sconfinati, ma un rasoio. In un burrone, lontano dagli occhi del mondo, pose fine a un’esistenza che era diventata l’antitesi esatta delle avventure gloriose che narrava. Lasciò tre lettere, tre testamenti che racchiudono il paradosso tragico della sua vita. La prima, indirizzata ai suoi editori, è un atto d’accusa di una lucidità spietata: «A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle, mantenendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria od anche di più, chiedo solo che per compenso dei guadagni che vi ho dati pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna». È il grido di un uomo divorato dal mercato letterario che lui stesso aveva contribuito a creare, un forzato della scrittura ridotto alla miseria da coloro che prosperavano grazie al suo genio.   Continue reading →

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“The Spiritual Seed”: una sintesi sul valentinismo. Breve analisi dell’opera monumentale di Einar Thomassen

“The Spiritual Seed”: una sintesi sul valentinismo. Breve analisi dell’opera monumentale di Einar Thomassen

Un’opera epocale per gli studi valentiniani

Pubblicato nel 2006 dalla Brill, The Spiritual Seed: The Church of the ‘Valentinians’ di Einar Thomassen si è immediatamente imposto come l’opera più significativa e completa sul valentinismo degli ultimi sessant’anni, un vero e proprio punto di svolta che supera per ambizione e portata il classico studio di François Sagnard, La gnose valentinienne et le témoignage de saint Irénée, del 1947. Il volume di Thomassen rappresenta il primo, monumentale tentativo di integrare in modo sistematico e coerente le tradizionali fonti patristiche con l’intero corpus dei testi valentiniani scoperti a Nag Hammadi nel 1945, un’opera che la comunità scientifica attendeva da decenni. Continue reading →

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