Storia del cristianesimo

Il senatoconsulto di Tiberio su Cristo: analisi di una controversia tra storia e apologetica

Il senatoconsulto di Tiberio su Cristo: analisi di una controversia tra storia e apologetica

Introduzione

Tra gli episodi più enigmatici e dibattuti nei rapporti tra il nascente cristianesimo e l’Impero Romano, spicca la narrazione contenuta nel capitolo 5 dell’Apologeticum di Tertulliano. Scritta intorno al 197, l’opera riporta che l’imperatore Tiberio, informato da un rapporto di Ponzio Pilato sugli eventi miracolosi legati a Cristo in Palestina, avrebbe proposto al Senato di riconoscere ufficialmente la divinità di Gesù e di ammetterne il culto a Roma. Secondo il racconto, il Senato respinse la proposta, geloso della propria prerogativa di approvare nuove divinità, stabilendo così, secondo Tertulliano, il fondamento giuridico per la successiva illegalità del cristianesimo. Continue reading →

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Il corpo conteso: una recensione di “The Corinthian Body” di Dale B. Martin

Il corpo conteso: una recensione di “The Corinthian Body” di Dale B. Martin

Introduzione: svelare il corpo corinzio

Nel panorama degli studi paolini, poche opere hanno avuto l’impatto trasformativo di The Corinthian Body di Dale B. Martin. Pubblicato nel 1995, questo volume rappresenta una pietra miliare, un’indagine che ha ridefinito radicalmente il quadro interpretativo della Prima Lettera ai Corinzi. Con un’erudizione che attinge con pari maestria all’esegesi neotestamentaria, ai testi medici e filosofici greco-romani, alla teoria sociale e alla critica ideologica, Martin svela la logica nascosta dietro i conflitti che animavano la chiesa di Corinto (p. xii). L’autore riesce in un’impresa tanto audace quanto illuminante: decodificare le dispute corinzie attraverso la lente centrale e unificante del corpo umano (p. xi).

La tesi centrale del libro, esposta con vigore e sostenuta da un’analisi meticolosa, è che i vari disaccordi teologici, etici e sociali tra Paolo e le diverse fazioni della comunità non erano questioni disparate, ma manifestazioni superficiali di un conflitto più fondamentale: uno scontro tra costruzioni ideologiche concorrenti del corpo (p. xv). Martin identifica due modelli corporei principali in competizione. Da un lato, il corpo gerarchico dei “Forti”, i membri più istruiti e di status socioeconomico elevato, che vedevano il corpo come un microcosmo splendidamente equilibrato dell’universo. Dall’altro, il corpo permeabile e vulnerabile alla contaminazione, una visione condivisa da Paolo e dai “Deboli”, i membri di status inferiore della comunità (p. xv).

Questa recensione seguirà la struttura bipartita del libro di Martin, esplorando prima le implicazioni della gerarchia e poi quelle dell’inquinamento, per dimostrare come questa chiave di lettura offra una spiegazione piuttosto interessante per le molteplici tensioni che affiorano dalla Prima Lettera ai Corinzi. Continue reading →

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Storia o polemica? Analisi critica di “Nel nome della croce” di Catherine Nixey

Storia o polemica? Analisi critica di “Nel nome della croce” di Catherine Nixey

La figlia di Gibbon e il ritorno della polemica illuminista

Poche opere di storia antica hanno recentemente suscitato un dibattito pubblico così acceso come Nel nome della croce di Catherine Nixey (titolo originale: The Darkening Age), pubblicato in Italia dall’editrice Bollati Boringhieri di Torino. Salutato come un fenomeno editoriale internazionale e descritto con ammirazione per la sua prosa avvincente e la sua forza polemica — un recensore lo ha definito una “freccia di balista” — il libro si propone di rovesciare la narrazione tradizionale sulla transizione dalla Tarda Antichità al Medioevo. La tesi centrale di Nixey, esposta con chiarezza fin dalle prime pagine, è che il cosiddetto “trionfo” del cristianesimo non fu una conversione pacifica o un’evoluzione spirituale, ma una deliberata e sistematica distruzione della cultura, dell’arte e della filosofia del mondo classico da parte di un monoteismo intrinsecamente violento e intollerante. L’autrice dichiara esplicitamente di voler raccontare la storia dal punto di vista degli “sconfitti” , dando voce a coloro che furono travolti dall’avanzata della nuova fede. Continue reading →

Posted by Adriano Virgili in Storia del cristianesimo, 13 comments
Petros Eni? La Tomba di Pietro, gli studi di Margherita Guarducci e l’annosa questione delle reliquie vaticane

Petros Eni? La Tomba di Pietro, gli studi di Margherita Guarducci e l’annosa questione delle reliquie vaticane

L’incessante ricerca della tomba dell’Apostolo

Nel cuore della cristianità, sotto il monumentale baldacchino del Bernini e l’imponente cupola di Michelangelo, giace una dei siti archeologici più affascinanti e complessi su cui fede, storia e scienza si siano mai confrontate: la tomba dell’apostolo Pietro. La ricerca di questo sepolcro non è mai stata una mera caccia alle reliquie; essa tocca le fondamenta stesse della Chiesa Cattolica, la cui tradizione poggia sulla presenza, il martirio e la sepoltura a Roma del suo primo Papa, il pescatore di Galilea a cui Cristo affidò la guida della sua Chiesa. Per secoli, questa tradizione è stata un articolo di fede, corroborato da fonti letterarie antiche ma privo di una prova materiale inconfutabile.

Questo articolo si propone di analizzare il percorso che ha trasformato la tradizione in una realtà archeologica, concentrandosi in particolare sugli scavi del XX secolo. Si esaminerà la tensione fondamentale che definisce l’intera vicenda: da un lato, la potente conferma archeologica del luogo di sepoltura venerato fin dai primi secoli; dall’altro, la persistente e profonda incertezza che avvolge l’identità delle ossa specifiche attribuite all’Apostolo. Continue reading →

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Ospitare lo spirito: una rilettura antropologica della possessione nel cristianesimo antico. Recensione a “Having the Spirit of Christ” di Giovanni B. Bazzana

Ospitare lo spirito: una rilettura antropologica della possessione nel cristianesimo antico. Recensione a “Having the Spirit of Christ” di Giovanni B. Bazzana

Introduzione: oltre la metafora e l’imbarazzo

Il volume di Giovanni B. Bazzana, Having the Spirit of Christ: Spirit Possession and Exorcism in the Early Christ Groups, pubblicato da Yale University Press, si inserisce nel dibattito accademico con la forza di un intervento metodologico tanto necessario quanto radicale. L’opera affronta un tema che la ricerca neotestamentaria ha a lungo trattato con un palpabile “imbarazzo”: la possessione spiritica e l’esorcismo. Bazzana sostiene che la difficoltà non risiede nella scarsità di dati testuali — i Vangeli e le lettere paoline ne sono pervase — ma in un blocco epistemologico radicato nelle ontologie moderne e occidentali che hanno plasmato la disciplina. Partendo da un aneddoto contemporaneo, quello di una donna che cade in trance davanti alla Sindone di Torino, l’autore illustra come ancora oggi la possessione venga esotizzata, medicalizzata o ridotta a spettacolo, perpetuando un fraintendimento che ha profonde radici accademiche. (pp. 1-4)

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L’equivoco del deserto: una rilettura dell’ascetismo di Giovanni Battista

L’equivoco del deserto: una rilettura dell’ascetismo di Giovanni Battista

La figura di Giovanni Battista, così come si è sedimentata nell’immaginario collettivo e in secoli di iconografia, è quella di un uomo ai margini, un asceta irsuto e solitario la cui esistenza si consuma in un deserto aspro e inospitale. L’enfasi posta sulla sua dieta eccentrica, locuste e miele selvatico, e sul suo abbigliamento primitivo, una veste di peli di cammello e una cintura di pelle, ha contribuito a plasmare l’immagine di un personaggio quasi ferino, un eremita che ha reciso i legami con la società per abbracciare una vita di isolamento radicale. Questa rappresentazione, per quanto potente e suggestiva, si sgretola di fronte a un’analisi rigorosa delle fonti evangeliche e alle conclusioni della storiografia moderna. Studiosi come Federico Adinolfi, Adriana Destro, Mauro Pesce, Joan E. Taylor e Edmondo Lupieri, tra gli altri, hanno operato una profonda revisione di questa immagine stereotipata, restituendoci un profilo del Battista ben più complesso, strategicamente inserito nel suo contesto storico-geografico e a capo di un movimento religioso autonomo, organizzato e influente. Lungi dall’essere un fuggitivo dal mondo, Giovanni era un predicatore che al mondo si rivolgeva con straordinaria efficacia. Per comprendere appieno la portata della sua missione, è necessario decostruire i tre pilastri dell’equivoco – il deserto, la solitudine e la dieta – e rimettere a fuoco il suo rapporto originario con Gesù di Nazaret, spogliandolo delle successive riletture teologiche.

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