Il miracolo sotto lo sguardo dello storico: Un’analisi a partire dall’agnosticismo metodologico

Il miracolo sotto lo sguardo dello storico: Un’analisi a partire dall’agnosticismo metodologico

Introduzione: Il dilemma dello storico di fronte al miracoloso

Il cuore del cristianesimo è un paradosso per lo storico. Le fonti fondanti di questa religione, i Vangeli, si presentano come biografie di una figura storica, Gesù di Nazaret, eppure le loro narrazioni sono intrise di resoconti di eventi che sfidano le normali categorie della spiegazione storica: guarigioni istantanee, esorcismi, controllo sulle forze della natura e persino la risurrezione dai morti. Questo intreccio inestricabile tra il resoconto storico e l’affermazione miracolosa crea una profonda crisi metodologica. Come può lo storico, il cui mestiere si fonda sull’analisi di cause ed effetti all’interno di un quadro di intelligibilità umana, affrontare testi che postulano costantemente l’irruzione del trascendente? La tentazione è duplice e speculare: da un lato, l’accettazione fideistica che pone le narrazioni al di fuori del vaglio critico; dall’altro, il rigetto aprioristico che le liquida come pure invenzioni, perdendo così l’opportunità di comprendere il fenomeno storico nella sua complessità. Continue reading →

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“Antico Testamento” di Thomas Römer, una recensione

“Antico Testamento” di Thomas Römer, una recensione

Introduzione: Un approccio storico alla Bibbia ebraica

L’opera Antico Testamento di Thomas Römer, curata per l’edizione italiana (Claudiana 2025) da Daniele Garrone, si propone come una densa e rigorosa introduzione storica alla Bibbia ebraica. Fin dalla prefazione, l’autore chiarisce il proprio intento: esplorare il contenuto di quella che definisce una “biblioteca” , analizzando le modalità di compilazione e canonizzazione dei suoi vari libri e inserendoli nel loro contesto storico, un arco temporale che si estende per oltre un millennio. L’approccio dichiarato è quello di rendere il testo accessibile a un pubblico vasto, invitando i lettori a consultare direttamente una Bibbia per seguire gli sviluppi presentati. Continue reading →

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Due dèi in cielo: un contributo di Peter Schäfer

Due dèi in cielo: un contributo di Peter Schäfer

Introduzione: sfidare il monoteismo, ridisegnare le origini

Nel suo magistrale e provocatorio studio, Two Gods in Heaven: Jewish Concepts of God in Antiquity, Peter Schäfer, uno dei massimi studiosi del giudaismo antico, si assume il compito monumentale di smantellare uno dei pilastri della teologia e della credenza popolare occidentale. Il punto di partenza dell’opera è la decostruzione di quello che Schäfer definisce un “cliché popolare” (p. 1): l’assunto che il giudaismo sia la religione monoteista per eccellenza, un baluardo di fede nell’unico Dio che si contrappone storicamente al politeismo pagano e, successivamente, alla complessità trinitaria del cristianesimo. Con meticolosa erudizione testuale e acume storiografico, Schäfer dimostra come questo quadro idealizzato “non regge a una revisione storica” (p. 1). Continue reading →

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“Satana. Come il giustiziere di Dio è diventato il nemico per eccellenza” di Ryan E. Stokes. Una recensione analitica

“Satana. Come il giustiziere di Dio è diventato il nemico per eccellenza” di Ryan E. Stokes. Una recensione analitica

Nel vasto panorama degli studi biblici, poche figure sono tanto iconiche e, al contempo, così profondamente fraintese come quella di Satana. L’immagine popolare, cristallizzata in secoli di arte e teologia, ce lo presenta come un demone rosso, armato di forcone, principe delle tenebre e avversario cosmico di Dio sin dall’alba dei tempi (p. 7). È proprio per smontare questa visione monolitica e anacronistica che Ryan E. Stokes, biblista statunitense e docente alla Carson-Newman University (p. 10), ha intrapreso la stesura di Satana. Come il giustiziere di Dio è diventato il nemico per eccellenza. Pubblicato in Italia da Queriniana, il volume è un’opera magistrale di storiografia religiosa che si prefigge di tracciare l’evoluzione di questa complessa figura dalle sue prime apparizioni nelle Scritture ebraiche fino al suo consolidamento nella letteratura del primo giudaismo e del Nuovo Testamento.

Come sottolinea John J. Collins nella sua prefazione (pp. 5-9), il lavoro di Stokes si distingue per il suo rigore metodologico. L’approccio non è teologico, ma squisitamente storico-descrittivo (p. 14). L’autore non si interroga sull’esistenza o la natura ontologica del Satana, ma pone domande ben più circoscritte e verificabili: «Cosa dicono e credono gli autori antichi in merito al Satana e figure affini?» e «Cosa si può apprendere sui processi letterari e teologici antichi che hanno dato origine alle successive concezioni del Satana?» (p. 15). Il risultato è un’indagine diacronica che svela una tradizione dinamica e sfaccettata, in cui un umile funzionario divino si trasforma progressivamente nel supremo antagonista del Bene (p. 13). Continue reading →

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Un viaggio millenario nell’anima di un imperatore: la storia definitiva della leggenda di Traiano

Un viaggio millenario nell’anima di un imperatore: la storia definitiva della leggenda di Traiano

Con L’anima di Traiano tra inferno e paradiso: Storia di una leggenda medievale (Carocci, 2024), Vincenzo Tedesco consegna alla storiografia un’opera di notevole spessore. Si tratta, infatti, della prima monografia completa che affronta, in una prospettiva di lunga durata, una delle leggende più tenaci e paradossali dell’immaginario europeo: la salvezza ultraterrena di un imperatore pagano, talvolta etichettato come persecutore, per intercessione di un papa (p. 9). Continue reading →

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Recensione: “Angelomorphic Christology: Antecedents and Early Evidence” di Charles A. Gieschen

Recensione: “Angelomorphic Christology: Antecedents and Early Evidence” di Charles A. Gieschen

Pubblicato nel 1998 dalla prestigiosa casa editrice Brill nella collana “Arbeiten zur Geschichte des Antiken Judentums und des Urchristentums”, il volume Angelomorphic Christology: Antecedents and Early Evidence di Charles A. Gieschen rappresenta uno studio accademico di rara profondità e portata, che ha rimesso profondamente in discussione le fondamenta di decenni di ricerca sulla cristologia delle origini. Con una meticolosità impressionante, Gieschen ha fidato il consenso accademico che aveva a lungo relegato l’identificazione di Cristo con figure angeliche a un fenomeno tardivo, eretico o, nella migliore delle ipotesi, marginale e rapidamente superato dal cristianesimo “ortodosso”. Nel testo l’autore si oppone direttamente a conclusioni perentorie come quella di James Dunn, citata in apertura, secondo cui “nessun autore del Nuovo Testamento ha pensato a Cristo come a un angelo” (p. 3). Gieschen sostiene che questa visione si basa su due fraintendimenti fondamentali: in primo luogo, un’eccessiva attenzione alla mancanza del titolo esplicito “angelo” applicato a Cristo, ignorando una più vasta gamma di descrizioni funzionali e formali; in secondo luogo, un modello evolutivo della cristologia che presuppone uno sviluppo lineare da concezioni “basse” (Gesù come profeta) a concezioni “alte” (Gesù come Figlio preesistente), un modello che Gieschen, sulla scia di Martin Hengel, considera fallace (p. 5).

La tesi centrale del volume, esposta con chiarezza programmatica, è che “le tradizioni angelomorfiche, specialmente quelle derivanti dalle tradizioni dell’Angelo del Signore, ebbero un impatto significativo sulle prime espressioni della cristologia, al punto che l’evidenza di una Cristologia Angelomorfica è discernibile in diversi documenti datati tra il 50 e il 150” (p. 6). Per dimostrare questa affermazione audace, Gieschen costruisce un’argomentazione sistematica in quattro parti: una solida introduzione metodologica, un’analisi enciclopedica degli antecedenti nel pensiero israelitico e giudaico, un esame dettagliato delle prime testimonianze nella letteratura cristiana e una conclusione che ne delinea le profonde implicazioni. Continue reading →

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