Nel panorama degli studi sulle origini cristiane, pochi libri hanno la capacità di scuotere le fondamenta delle certezze condivise come “Il vangelo ebraico: Le vere origini del cristianesimo” di Daniel Boyarin. In questo saggio denso, erudito e al tempo stesso accessibile, il rinomato studioso del Talmud e della cultura rabbinica si prefigge un obiettivo tanto ambizioso quanto dirompente: decostruire la grande narrazione che per duemila anni ha contrapposto ebraismo e cristianesimo come due universi teologici distinti e inconciliabili. La tesi di Boyarin, sostenuta con una meticolosa analisi dei testi evangelici e della letteratura ebraica coeva, è che questa separazione non fu un evento originario, una “biforcazione delle vie” avvenuta con la predicazione di Gesù, ma il lento e sofferto prodotto di secoli di controversie, polemiche e, in ultima analisi, di una ridefinizione politica delle identità religiose. Il cristianesimo primitivo, lungi dall’essere una religione “nuova” sorta in opposizione a una “vecchia”, era, nella visione di Boyarin, una delle tante, vibranti e legittime espressioni del pluralistico mondo ebraico del Secondo Tempio. L’opera si propone quindi come un audace tentativo di “rimpatrio”: riportare i Vangeli a casa, nel loro contesto ebraico originario, per leggerli non come l’atto di fondazione di un’alterità, ma come un capitolo interno, per quanto radicale e di enorme successo, della storia religiosa di Israele. Continue reading →
Inventore del cristianesimo? Un’analisi critica del Paolo di Augias
Un Paolo per il grande pubblico, un problema per la storia
L’opera di Corrado Augias, Paolo: L’uomo che inventò il Cristianesimo (Rai Libri 2023), si inserisce in un filone di alta divulgazione che ha il merito indiscutibile di rendere accessibili al grande pubblico figure e temi di notevole complessità. La prosa è avvincente, la narrazione fluida e la capacità di sintesi dell’autore permette al lettore di seguire le intricate vicende dell’apostolo con un interesse che raramente i saggi accademici riescono a suscitare. Tuttavia, è proprio qui che si annida il problema fondamentale del volume. Questa recensione si propone di dimostrare come il libro, pur essendo una lettura piacevole e stimolante, presenti una ricostruzione storica e teologica di Paolo e del cristianesimo nascente che non è semplicemente datata, ma si pone in radicale e inconciliabile contrasto con i risultati consolidati della ricerca specialistica degli ultimi decenni. Continue reading →
L’origine dell’idea della creatio ex nihilo: un’analisi storica del pensiero paleocristiano sulla base della ricerca di Gerhard May
Introduzione: una dottrina fondamentale e le sue radici storiche
La dottrina della creazione dal nulla, o creatio ex nihilo, rappresenta uno dei pilastri fondamentali della teologia cristiana, ebraica e islamica. Essa proclama, nella sua forma più acuta, l’assoluta incondizionatezza dell’atto creativo di Dio e designa la Sua onnipotenza come unica causa dell’esistenza del mondo. L’idea che Dio non si sia servito di una materia preesistente, ma abbia tratto l’universo dall’inesistenza assoluta, definisce in modo radicale la trascendenza e la libertà del Creatore. Per secoli, si è dato per scontato che questa dottrina fosse un’eredità diretta e pienamente formulata del giudaismo, già presente nell’Antico Testamento e semplicemente accolta dal cristianesimo primitivo. Continue reading →
Il colonnato di San Pietro: l’abbraccio barocco di Gian Lorenzo Bernini alla Cristianità
Introduzione
Nel cuore della cristianità, Piazza San Pietro si apre come un maestoso palcoscenico, un capolavoro di urbanistica e architettura barocca che da secoli accoglie fedeli e visitatori da ogni angolo del mondo. Protagonista indiscusso di questo spazio monumentale è il grandioso colonnato ellittico, progettato e realizzato da Gian Lorenzo Bernini tra il 1656 e il 1667. Questa imponente opera non è solo un capolavoro artistico, ma anche un potente simbolo teologico, l’abbraccio materno della Chiesa che accoglie i suoi figli, un invito universale alla fede e alla riconciliazione. Commissionato da Papa Alessandro VII Chigi, il colonnato del Bernini rappresenta una delle più alte espressioni del barocco romano, un’epoca in cui l’arte si fece strumento di persuasione e di celebrazione della grandezza della Chiesa Cattolica. Continue reading →
Contra sentimentalismum moralem. O, sulla differenza tra filosofia e moto di stizza
Con un certo diletto, non disgiunto da un sincero apprezzamento per l’intellettuale cimento, e cedendo volentieri all’insistenza di alcuni nostri lettori abituali, ci accingiamo a replicare alla poderosa disamina de Il Dio incolpevole, offerta da un autore che, celandosi dietro uno pseudonimo, non nasconde tuttavia una veemenza polemica e un’onestà di fondo che meritano una risposta altrettanto sincera, sebbene di segno radicalmente opposto.
Quando il dibattito tocca le corde più profonde dell’esistenza umana – la natura di Dio, il senso della sofferenza, il fondamento della morale – la passione è non solo comprensibile, ma persino auspicabile. Essa, tuttavia, come insegna il Dottore Angelico, deve sempre rimanere ancella della ragione, affinché il calore del sentimento non finisca per offuscare la luce della verità. Come afferma San Tommaso, infatti, “tutte le potenze appetitive dell’anima devono obbedire alla ragione” (Summa Theologiae, I-II, q. 17, a. 7, co.), e ciò è tanto più necessario quanto più alti e fondamentali sono i principi in discussione. La carità verso la verità esige e comanda un ordine rigoroso nel pensiero e nell’argomentazione. Continue reading →
I farisei di Sievers e Levine: una pietra miliare per la decostruzione di uno stereotipo
Un’opera necessaria e un gesto profetico
La pubblicazione del volume I farisei, a cura di Joseph Sievers e Amy-Jill Levine, rappresenta un evento di eccezionale importanza nel panorama degli studi biblici e del dialogo ebraico-cristiano. Frutto di un convegno internazionale tenutosi presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma nel 2019, quest’opera non è una semplice raccolta di saggi accademici, ma un progetto organico e programmatico con una missione chiara: decostruire sistematicamente uno degli stereotipi più antichi, persistenti e dannosi della cultura occidentale. La scelta di aprire il volume con il discorso rivolto da papa Francesco ai partecipanti al convegno è un gesto di grande valore simbolico e teologico. Le parole del pontefice inquadrano l’intera impresa non come un mero esercizio erudito, ma come un imperativo etico e pastorale. Definendo il termine “fariseo” come “uno degli stereotipi più antichi e più dannosi”, Francesco collega direttamente la sua rappresentazione negativa alle radici dell’antisemitismo e invoca la ricerca accademica affinché contribuisca ad “acquisire una visione più veritiera” di questo gruppo. Questo avallo pontificio eleva lo scopo del libro da dibattito specialistico a tappa fondamentale nel dialogo ebraico-cristiano inaugurato dalla dichiarazione conciliare Nostra Aetate. Continue reading →
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