Pubblicato nel 1998 dalla prestigiosa casa editrice Brill nella collana “Arbeiten zur Geschichte des Antiken Judentums und des Urchristentums”, il volume Angelomorphic Christology: Antecedents and Early Evidence di Charles A. Gieschen rappresenta uno studio accademico di rara profondità e portata, che ha rimesso profondamente in discussione le fondamenta di decenni di ricerca sulla cristologia delle origini. Con una meticolosità impressionante, Gieschen ha fidato il consenso accademico che aveva a lungo relegato l’identificazione di Cristo con figure angeliche a un fenomeno tardivo, eretico o, nella migliore delle ipotesi, marginale e rapidamente superato dal cristianesimo “ortodosso”. Nel testo l’autore si oppone direttamente a conclusioni perentorie come quella di James Dunn, citata in apertura, secondo cui “nessun autore del Nuovo Testamento ha pensato a Cristo come a un angelo” (p. 3). Gieschen sostiene che questa visione si basa su due fraintendimenti fondamentali: in primo luogo, un’eccessiva attenzione alla mancanza del titolo esplicito “angelo” applicato a Cristo, ignorando una più vasta gamma di descrizioni funzionali e formali; in secondo luogo, un modello evolutivo della cristologia che presuppone uno sviluppo lineare da concezioni “basse” (Gesù come profeta) a concezioni “alte” (Gesù come Figlio preesistente), un modello che Gieschen, sulla scia di Martin Hengel, considera fallace (p. 5).
La tesi centrale del volume, esposta con chiarezza programmatica, è che “le tradizioni angelomorfiche, specialmente quelle derivanti dalle tradizioni dell’Angelo del Signore, ebbero un impatto significativo sulle prime espressioni della cristologia, al punto che l’evidenza di una Cristologia Angelomorfica è discernibile in diversi documenti datati tra il 50 e il 150” (p. 6). Per dimostrare questa affermazione audace, Gieschen costruisce un’argomentazione sistematica in quattro parti: una solida introduzione metodologica, un’analisi enciclopedica degli antecedenti nel pensiero israelitico e giudaico, un esame dettagliato delle prime testimonianze nella letteratura cristiana e una conclusione che ne delinea le profonde implicazioni. Continue reading →
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